Giovanni Ginobili

Categoria: Scrittori e Letterati

Petriolo 24 gennaio 1892 – Macerata 17 ottobre 1973

Giovanni Ginobili nacque il 24 gennaio 1892 a Petriolo da vecchia famiglia del luogo contraddistinta col soprannome di “Conte”.

Famiglia di educatori quella dei “Conte”: maestro elementare Luigi, il padre, ed insegnante pure il nonno Giovanni, uno dei patriotti che fecero parte del seggio municipale destinato a raccogliere in Petriolo i voti del Plebiscito d’adesione alla Monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II.

L’omonimo nipote di “Nanni de lu Conde” trascorse l’infanzia e parte della gioventù in Romania: questo non fu senza l’influenza per l’animo suo, fino da allora aperto all’apprendimento del linguaggio ed all’attenta osservazione delle costumanze caratteristiche della gente rumena le cui poetiche leggende, raccolte e pubblicate dalla celebre Carmen Syilva (la gentile e colta Regina di Romania) erano gradita lettura del futuro folklorista e dialettologo petriolese.

Queste conoscenze tornarono utili al Ginobili allorchè ebbe facile entratura fra una quasi sconosciuta colonia di pastori rumeni vivente a Scrofantina, appartata località fra le aspre montagne dei dintorni di Valona. Dei pastori rumeni il Ginobili studiò gli usi e le abitudini traducendo in versi italiani i loro canti leggendari esaltanti le loro eroiche imprese contro il nemico turco e gli stessi albanesi per i quali essi manifestavano eguale avversione.

Diplomatosi maestro in Jesi nel giugno del 1920 fu subito supplente o provvisorio in scuole elementari della provincia di Ancona prima di conseguire nel 1923 per concorso, nomina stabile in Sirolo, rimandendovi fino all’ottenuto trasferimento alla sede di Macerata ove trascorse la maggior parte della sua carriera scolastica restandovi dal 1926 all’ottobre del 1960 data del suo collocamento a pensione per raggiunti limiti di età e di servizio.

Fornito di buona aspirazione melodica e grande vena poetica, dettò moltissimi canti educativi disseminandoli in accreditate riviste scolastiche quali I diritti della scuola, la Rivista di Educazione Materna, la Voce delle Maestre d’Asilo e,soprattutto, il Corriere Musicale dei Piccoli di Firenze di cui, il Ginobili ne fu uno dei più assidui ed apprezzati collaboratori.

Negli anni della operosa gioventù veniva egli un bel numero di graziose commediole e di operette musicali adatti per spettacoli di natura patriottico-educativa, quali si desideravano in special modo per la così detta “Festa della Scuola” in quegli anni molto in voga al pari delle pure frequenti celebrazioni patriottiche di circostanza. Non pochi di questi lavori ebbero l’onore della stampa (Resurrezione Italica; Danza delle Bambole; Fantasie Infantili; Figlio di Eroe), mentre il manoscritto originale di molti altri suoi lavori teatrali furono dall’Autore donati alla Biblioteca Comunale “Mozzi-Borgetti” di Macerata cui anche egli volle far generosa donazione del copioso carteggio tenuto con lui dall’ambitissimo collaboratore artistico maceratese Lino Liviabella, illustre Maestro e Direttore del Conservatorio Musicale “A.Boito” di Parma.

Giovanni Ginobili resterà indubbiamente onorevolmente legato alla storia letteraria marchigiana per la sua perseverante e meritoria fatica di folclorista e diattelogo che nelle Marche difficilmente troverà chi lo superi.

Ginobili è andato oltre valenti a dialettologi e folcloristi avendo raccolto quanto essi hanno trascurato in un tempo nel quale farlo avrebbe richiesto minor fatica e maggiore avrebbe potuto essere la messe. Grande il rammarico del Ginobili di essere giunto tardi a sfruttare una miniera in via di esaurimento a motivo dei tempi nuovi che segnano il rapido e fatale tramonto delle vecchie tradizioni regionali e contribuiscono a far scomparire lo stesso dialetto ovunque sopraffatto dall’uso quotidiano della lingua nazionale, facilitato dallo scemare dell’analfabetismo e della progressiva diffusione della cultura. Malgrado tanti ostacoli sono stati salvati oltre duecento canti popolari da lui pubblicati; fu proprio la dolorosa constatazione della sempre più grave deformazione e della non lontana e deprecata scomparsa del vernacolo locale, a suggerire al Ginobili l’idea di accingersi al più poderoso e certamente più utile dei suoi lavori letterari: il Glossario del dialetto natio e del maceratese.

Il Glosario dei dialetti di Macerata e Petriolo uscì nel 1963 e comprendeva, inizialmente circa 6000 voci. In seguito l’Autore, lo venne via via integrando con la pubblicazione di tre Appendiciche portarono a ben 15.000 le voci del suo Glossario. Ne risultò un’opera di grande valore filologico assai apprezzata dai glottologi italiani e stranieri che ne fanno avida ricerca elogiandone l’accuratezza e la vastità, dote, quest’ultima, che la pone al primo posto fra i pochi vocabolari disponibili di dialetti marchigiani (Conti Spotti, Egidi).