Marino Catalani

Categoria: Benefattori

Petriolo 11 dicembre 1607 – ivi 18 febbraio 1673

Figlio di Giuliano e Quintia Siciliani.

Si laurea in Utroque Iure presso l’Università di Macerata il 16 gennaio 1629.

Decorato con il titolo della Milizia Aureata.

Subito dopo si porta a Roma dove intraprende la carriera legale, impiegandosi come procuratore o più propriamente causidico, cioè rappresentante in causa delle parti, occupandosi effettivamente dell’istruzione della causa (raccolta del materiale probatorio, redazione e deposito degli atti processuali).

Attivo presso la Curia Romana, la sua grande esperienza unita alla profonda conoscenza delle materie legali fanno si che nel corso di oltre quarant’anni di residenza nella città eterna il Catalani sia tra gli avvocati più ricercati sia per seguire le cause delle famiglie private, sia come procuratore per conto di diverse comunità dello Stato pontificio.

Circondato da una non comune fama di dottrina e rettitudine il Catalani ottiene riconoscimenti ed incarichi di prestigio; nel biennio 1648-1649 ricopre l’incarico di Agente procuratore della città di Ferrara, ufficio che assolve ottimamente tanto da ottenere il privilegio della concessione della cittadinanza ferrarese decretatogli “in riguardo alle molte fatiche e buon servizio prestato in servire questo pubblico”.

Nel 1658 Catalani acquista un grande palazzo in Petriolo dai fratelli Adami di Fermo, adiacente alla Chiesa di S. Martino, con all’interno un pristino (frantoio) ad olio, dove pone la sua residenza ed il centro amministrativo delle sue proprietà petriolesi.

Nel 1666, sempre a Petriolo acquista una possessione di circa 70 ettari da Anton Vincenzo Adami, con casa, palombara e una chiesa dedicata a S. Antonio di Padova, edificata nel 1660 da don Aurelio Adami. Marino Catalani completa la chiesa con la costruzione del campanile dotandola di suppellettili sacre e del quadro dell’altare raffigurante S. Antonio di Padova e la Vergine Maria.

Colpito da ictus Marino Catalani trascorre gli ultimi mesi di vita a Petriolo, dove muore il 18 febbraio 1673 all’ età di 65 anni lasciando il suo patrimonio al fratello Giacomo Filippo Catalani.