Mons. Marcello Manfroni
Categoria: Religiosi
Petriolo 26 settembre 1889 – Fermo 1° settembre 1983
Figlio di Filippo e Filomena Luciani, artigiani, frequenta il seminario arcivescovile di Fermo. Viene ordinato sacerdote da mons. Carlo Castelli il 29 maggio 1915, all’inizio della prima guerra mondiale, cui prende parte quale soldato addetto alla sanità.
Il 4 ottobre 1919 passa a Corridonia, quale vicario cooperatore di mons. Giuseppe Miti e nel 1923 viene chiamato a Fermo per espletare l’incarico di Direttore spirituale del Seminario, mansione che ricopre per oltre cinquant’anni, diventando educatore e maestro amatissimo e rispettato di tantissimi sacerdoti.
Direttore spirituale del Convitto nazionale, cancelliere della Curia Arcivescovile per le pratiche matrimoniali, canonico della Chiesa Metropolitana; incarichi tutti cui si dedica con esemplare diligenza.
Dopo il suo arrivo a Fermo, durante gli anni venti, frequenta un corso di Belle Arti a Firenze, in seguito al quale può insegnare storia dell’arte in Seminario. Dotato di un eccellente talento artistico, si esercita nel disegno e nella pittura, divenendo membro della Commissione di Arte Sacra diocesana. Sono numerosi i progetti di chiese, disegni di altari, di porte, di tabernacoli, di tovaglie e di altre suppellettili sacre da lui eseguiti. Ricordiamo la decorazione, in stile romanico, della chiesa di S. Pietro a Fermo, l’artistica croce, da lui disegnata, che si può ammirare nel punto più alto di Smerillo, piantata a ricordo dell’anno santo del 1933. A Petriolo esegue il disegno per il fonte battesimale nonchè il tabernacolo ed il tronetto per la cappella del SS. Sacramento nella chiesa di S. Maria del Soccorso (1968).
Stimato da tutti, anche al di fuori della cerchia sacerdotale quale sacerdote santo per la sua grande pietà ed austerità di vita. Il primo settembre 1983, all’età di 95 anni, si addormentava placidamente nel Signore.
I funerali, svoltisi nella Cappella maggiore del Seminario, alla presenza dell’Arcivescovo e con la partecipazione di oltre cento sacerdoti, furono l’esaltazione del sacerdote santo.
A Petriolo, sua patria, la salma fu portata in trionfo, come giustamente meritava. Per sua espressa volontà sulla sua tomba volle che venisse realizzata la seguente iscrizione: “Nacque povero, visse povero e morì povero come Gesù”